martedì 30 maggio 2017

Look now video...purchased in 2010 is now worth $75 mln

Earlier this week, CNBC, one of the few mainstream media outlets that have been offering extensive coverage on Bitcoin over the past few months, revealed that $100 worth of Bitcoin purchased in 2010 is now worth $75 mln
In a relatively short span of seven years, Bitcoin price surged from around $0.003 to a staggering $2,389. That is a 796,000x return as an investment. In fact, today, on May 24, Bitcoin price hit a new all-time high at $2,392 and is continuously demonstrating a rising demand from both casual and institutional investors.
By cointelegraph
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domenica 31 maggio 2015

Bitcoin, la prima banca presto in Svizzera? Colloqui in corso, ma restano i dubbi.

Il quotidiano elvetico Handelszeitung ha riportato oggi la notizia che in Svizzera potrebbe presto nascere la prima banca per i Bitcoin. A capo dell'iniziativa ci sarebbe lo specialista IT, Guido Rudolphi, che avrebbe avviato già contatti con alcuni investitori interessati e starebbe tenendo colloqui anche con l'autorità finanziaria Finma per ottenere la licenza bancaria.
 
Se la notizia fosse seguita dai fatti, nascerebbe in Svizzera la prima banca dei Bitcoin, anche se gli ostacoli non mancano. Anzitutto, perché ottenere la licenza non sarà facile. Le procedure sono severe e già due società hanno ottenuto nel paese la licenza per operare come intermediari nel campo dei Bitcoin, ma nessuna delle due ha potuto ottenere quella bancaria.
Secondariamente, la banca basa il suo business sulla conoscenza della clientela, mentre in questo caso si avrebbe a che fare con una platea protetta dall'anonimato, il vero  punto di forza di questa cosiddetta "criptomoneta".

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mercoledì 27 maggio 2015

La Repubblica. I Primi Bancomat Bitcoin di Romit, la tecnologia della cripto moneta, per abbattere i costi di commissione. Il debutto a Roma, Milano e Firenze.

ROMA - È arrivato, anche in Italia, il servizio Romit, dell'azienda americana Robocoin: scambio di denaro con commissioni low cost, fuori dai sistemi bancari e in alternativa a Western Union e simili. Tutto grazie alla tecnologia Bitcoin, che opera sotto il cofano di Romit: in modo invisibile all'utente.

Il denaro passa da un portafoglio elettronico Romit all'altro. L'utente destinatario dei soldi riceve un sms e con questa informazione può andare a ritirarli in contanti presso un esercizio abilitato al servizio: può essere un Atm (bancomat) o un cassiere (di un internet point, per esempio). La transazione avviene in pochi secondi e a una commissione fissa del 4 per cento. Scambiarsi 20 euro costa 80 centesimi, contro i 5,66 euro di Western Union. I sistemi tradizionali sono troppo costosi per i piccoli importi. Al momento sono abilitati gli Atm Bitcoin di Robocoin, che in Italia sono tre: a Roma, Firenze e Milano. Basta però un software per rendere compatibile un normale Atm e un computer.

Un cassiere di un internet point, dotato di un pc, può quindi verificare la transazione e dare i soldi in contanti. Siamo all'inizio perché è in questi giorni che Romit sbarca nei Paesi "Robocoin", Italia compresa. L'azienda è nota per avere installato i primi Atm Bitcoin, tecnologia che ora è nel cuore di Romit. "Il bitcoin non si vede ma c'è: è il sistema che permette questo tipo di trasmissione perché è internazionale e peer to peer; senza intermediari. Tecnicamente, è la blockchain-tecnologia Bitcoin basata su crittografia- a garantire la transazione", spiega Federico Pecoraro, amministratore delegato di Robocoin Italia.


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La Stampa- Bitcoin entra in Borsa con un indice dedicato - NYSE Bitcoin Index (ticker NYXBT)


Il New York Stock Exchange, parte dell’Intercontinental Exchange, lancia l’NYSE Bitcoin Index (ticker NYXBT). L’indice rappresenterà il valore in dollari di un bitcoin basato sulle transazioni in corso su determinati exchange della valuta virtuale che sono stati vagliati dal Big Board e che ne rispettano gli standard di qualità. «Il valore di Bitcoin sta diventando un dato di riferimento che i nostri consumatori vogliono seguire mentre considerano se fare transazioni, trading o investimenti in questa asset class emergente», ha dichiarato in una nota Thomas Farley, presidente del Nyse.  
In quanto amministratore di vari benchmark, continua Farley, il gruppo è «felice di portare trasparenza in questo mercato. Combinando la nostra competenza nel calcolo di indici e nella gestione di dati, continueremo a lanciare prodotti basati sui nostri standard rigorosi e sulla metodologia di proprietà relativa agli indici». L’indice NYSE Bitcoin inizialmente presenterà dati tratti da Coinbase Exchange, il principale exchange americano della valuta virtuale in cui quest’anno il Nyse ha effettuato un investimento. Il fair value di un Bitcoin verrà espresso quotidianamente in dollari alle 16 orario di Londra. Esso sarà distribuito sul NYSE Global Index Feed e sarà reso pubblico per un periodo iniziale sulla pagina Internet del Nyse relativa agli indici. 

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lunedì 2 giugno 2014

Bitcoin arriverà anche su PayPal

A confermarlo l’amministratore delegato di eBay e il presidente della divisione che gestisce le transizioni finanziarie. Tempi e modi sono ancora tutti da definire

(Foto: LaPresse)
(Foto: LaPresse)
La moneta elettronica per eccellenza – Bitcoin – ha trascorso momenti difficili e, dopo il fallimento di Mt.Gox, ha visto seriamente minacciato il proprio futuro. Ma dopo l’era dell’instabilità e l’accostamento ai traffici sporchi della rete, negli ultimi giorni qualcosa sembra essere cambiato.
PayPal, la prima l’azienda al mondo nelle transazioni finanziarie via web, ha dichiarato che presto integrerà l’opzione Bitcoin nei suoi metodi di pagamento. Anche se per ora mancano le conferme ufficiali, questa potrebbe essere la tanto attesa svolta per tutti i pionieri della crypto-moneta. A rendere nota la notizia al Wall Street Journal è stato John Donahoe, amministratore delegato di eBay. La società di compravendita online infatti controlla PayPal dal 2002, e durante l’ultima riunione degli azionisti sarebbero stati espressi pareri molto favorevoli nei contronti dei Bitcoin.
Una ulteriore conferma è arrivata da David Marcus, il presidente di PayPal. Anche se ancora è impossibile capire tempi e modi del progetto, il destino di Bitcoin pare segnato. Nonostante i tanti difetti della moneta elettronica, il successo pare ormai inevitabile. continua a leggere

martedì 20 maggio 2014

I Winklevoss vogliono portare Bitcoin a Wall Street] I Winklevoss vogliono portare Bitcoin a Wall Street

Nuova avventura cyber-economica per i due gemelli rimasti scottati dal caso Facebook: obiettivo mettere in vendita 1 milione di azioni del Winklevoss Bitcoin Trust.

di Greta Sclaunich

 
Bitcoin a Wall Street? E’ la nuova missione di Tyler e Cameron Winklevoss: dopo aver creato uno dei primi fondi di investimento sulla valuta digitale i gemelli hanno deciso che era ora di renderlo pubblico. E hanno iniziato le pratiche per quotarlo sul Nasdaq: nei giorni scorsi i due fratelli hanno inviato la documentazione alla Sec. L’obiettivo dell’Ipo sarà mettere in vendita 1 milione di azioni del Winklevoss Bitcoin Trust, ognuna del valore di un quinto di bitcoin. Che equivale, ai prezzi attuali della valuta digitale, a circa 90 dollari per azione. continua a leggere

PayPal, la prima l’azienda al mondo nelle transazioni finanziarie via web, ha dichiarato che presto integrerà l’opzione Bitcoin nei suoi metodi di pagamento.

A confermarlo l’amministratore delegato di eBay e il presidente della divisione che gestisce le transizioni finanziarie. Tempi e modi sono ancora tutti da definire
(Foto: LaPresse)
(Foto: LaPresse)
La moneta elettronica per eccellenza – Bitcoin – ha trascorso momenti difficili e, dopo il fallimento di Mt.Gox, ha visto seriamente minacciato il proprio futuro. Ma dopo l’era dell’instabilità e l’accostamento ai traffici sporchi della rete, negli ultimi giorni qualcosa sembra essere cambiato.
PayPal, la prima l’azienda al mondo nelle transazioni finanziarie via web, ha dichiarato che presto integrerà l’opzione Bitcoin nei suoi metodi di pagamento. Anche se per ora mancano le conferme ufficiali, questa potrebbe essere la tanto attesa svolta per tutti i pionieri della crypto-moneta. A rendere nota la notizia al Wall Street Journal è stato John Donahoe, amministratore delegato di eBay. La società di compravendita online infatti controlla PayPal dal 2002, e durante l’ultima riunione degli azionisti sarebbero stati espressi pareri molto favorevoli nei contronti dei Bitcoin.
Una ulteriore conferma è arrivata da David Marcus, il presidente di PayPal. Anche se ancora è impossibile capire tempi e modi del progetto, il destino di Bitcoin pare segnato. Nonostante i tanti difetti della moneta elettronica, il successo pare ormai inevitabile.
L’annuncio, tra l’altro, arriva a pochi giorni di distanza dall’approvazione, da parte della Federal Election Commission degli Stati Uniti, dell’uso di Bitcoin anche nelle donazioni elettorali.
(via: The Wall Street Journal)

lunedì 31 marzo 2014

Bitcoin, la moneta che sta facendo impazzire il web (e non solo)


di Francesco Galati
Il Bitcoin è la ‘moneta’ virtuale che sta facendo impazzire il web e i legislatori di tutto il mondo.
La prima apparizione di questa moneta virtuale è da imputare al deepweb, la parte nascosta del web, difficilmente raggiungibile se non con browser specifici e con delle elevate abilità di navigazione; ma con quale scopo è nato il Bitcoin?
Esattamente come oltre 2000 anni fa in Turchia venivano coniate le prime monete per regolare gli scambi, il Bitcoin fa il suo ingresso nel deepweb nel 2009, nato per regolare scambi al limite della legalità oppure completamente illegali come ad esempio quelli di armi e droghe, anche se dietro alla creazione di questa moneta c’erano in realtà le migliori intenzioni, ossia quelle di creare una moneta di scambio con valore virtuale che permettesse di scambiare servizi senza l’ausilio di monete reali.
E così è da qui che parte il successo del Bitcoin non solo come moneta virtuale ma a ,un certo punto, anche come moneta ‘fisica’, croce e delizia perché gli stati non permettono di stampare moneta con l’ovvio obiettivo di non lasciar minare la loro sovranità monetaria…
Sono passati ormai quasi cinque anni dalla nascita del Bitcoin e la sua diffusione è passata dal deepweb al web in generale, con l’ovvia conseguenza del proliferare di programmi per la gestione della stessa, una sorta di conti in banca di monete virtuali. Continua a leggere

mercoledì 12 marzo 2014

In Friuli il primo Bitcoin Bancomat Il primo ATM che convertità denaro in moneta virtuale sarà installato in Friuli. Lo ha importato Luca Dordolo, imprenditore folgorato dal Bitcoin.

Entro la fine del mese entrerà in funzione il primo ATM di Bitcoin in Italia, marca Lamassu, di fabbricazione portoghese, diverso da quello americano. È già pronto dal 20 febbraio e scalpita per cominciare a convertire denaro contante in crittovaluta. Il suo proprietario, l’imprenditore friulano Luca Dordolo, sa già cosa ne farà e dove lo installerà, quando anche gli ultimi dettagli burocratici saranno risolti.
L’iniziativa di Dordolo ha già alimentato un thread su Bitcoin talk, tutti parlano di questa nuova possibilità nell’ecosistema nascente delle monete virtuali. Lui, 47 anni, molta esperienza nell’import export e una vera passione per i Bitcoin, ai quali ha dedicato due anni di studio, considera questo distributore automatico dalle dimensioni di 50x40x40 cm e del peso di 52 chili (otto volte meno del Robocoin americano) più uno strumento di diffusione della cultura del Bitcoin che altro:
Diciamolo apertamente: il network Bitcoin non ha bisogno di un distributore automatico, essendo possibile usarli e convertirli con il proprio wallet semplicemente con uno smartphone. Tuttavia le statistiche di Robocoin sono interessanti: poco meno della metà delle persone che hanno utilizzato questi AtM non avevano un wallet. continua a leggere

giovedì 6 marzo 2014

Ecco Satoshi Nakamoto, Mister bitcoin

L’inventore della moneta virtuale scovato da Newsweek: è un laureato in Fisica

di 64 anni che abita in California. Ha creato la formula matematica nel 2008

Satoshi Nakamoto, 64 anni, nella foto pubblicata da Newsweek
Un giubbino grigio da pensionato, gli occhiali da secchione, il cappello da baseball. L’uomo che ha inventato il Bitcoin non ha l’aria del banchiere e neppure quella del pirata informatico. Satoshi Nakamoto getta la maschera. Anzi, gliela sfilano i cronisti di Newsweek dopo un inseguimento durato mesi. Il signor Nakamoto ha 64 anni, vive insieme con la madre novantareenne nel Sud della California ed è di origine giapponese. «E’ uno stronzo» dice di lui il fratello. Satoshi dunque esiste: non è, come ipotizzato da molti, uno pseudonimo, un nickname collettivo dietro cui si sarebbero nascosti per anni misteriosi attivisti. Continua a Leggere

giovedì 27 febbraio 2014

Doppia inchiesta sui Bitcoin scomparsi E la cyber-moneta riprende a correre.

La piattaforma per gli scambi Mt.Gox sparisce, l’ipotesi della bancarotta
Il fondatore: «Lavoriamo per risolvere i problemi». Ma cresce la rabbia
Due inchieste dopo la tempesta. Le autorità americane e quelle giapponesi indagano sull’improvvisa sospensione della principale piattaforma per lo scambio dei Bitcoin, Mt.Gox, che 48 ore fa è sparita dal web con tanto di beffa milionaria per gli investitori. Nel frattempo l’amministratore delegato del sito, Mark Karpeles, ha fatto sapere di non essersi volatilizzato. Anzi, sta «lavorando molto duramente per aiutare le varie parti a trovare soluzioni ai problemi», dice, ma senza dare indicazioni su un’eventuale ripresa degli scambi. Continua a leggere

lunedì 24 febbraio 2014

Bologna, i bitcoin sbarcano al Pratello. Al Vanilia & Comics si paga con la moneta virtuale.

Bologna, 22 febbraio 2014 - In via del Pratello c’è chi sta dando l’addio a monete, monetine, banconote, carte di credito e portafogli. Nel bar Vanilia & Comics da una decina di giorni il caffè ha il sapore dell’innovazione. Non servono più gli euro per comprarsi un panino, bere una birra o fare colazione: il locale è il primo a Bologna e il secondo in tutta Italia ad accettare pagamenti in Bitcoin. La moneta virtuale è stata presentata giovedì negli spazi di Working Capital in via Oberdan da Gabriele Domenichini, massimo esperto bolognese di questo denaro del futuro. Continua a leggere.